sabato 24 gennaio 2009

about wiki scraps





Fino ad ora nel mio lavoro uno degli elementi concettuali reiteranti è il sottolineare come non abbia più respiro possibile un gesto, un evento, una ricerca, senza il "supporto sponsor", quindi, e non solo metaforicamente, nelle mie concrezioni è la pubblicità che regge la ricerca.
Ora in questo ultimo lavoro sottolineo come sia la pubblicità stessa che crea l'evento per autopromozione.
Ho abolito il supporto e la dicotomia tra pittura e supporto che analizzavo fin dai tempi dei fogli con la pittura solo appuntata in modo transitorio ad un supporto "espositivo", i tempi in cui mettevo in vendita una parte del foglio su cui dipingevo, come spazio per eventuale pubblicità a pagamento (sempre i primi pastelli, costituiti da una rete di segni, informazioni emotive anzichè pubblicitarie, ma pur sempre frames).
Ora costruisco stralci di messa in rete delle informazioni che divengono pittura tridimensionale senza supporti. E senza spazi appositi per gli sponsor.


Tutto il lavoro esiste solo perchè esiste la comunicAZIONE pubblicitARIA. Non è più dissociabile in due momenti distinti: il supporto (la pubblicità) che regge il fare (il momento di ricerca).



Nella serie "Rumori visivi" del 2002 c'era il concetto "più la gente consuma e più fa girare l'economia, più l'artista trova elementi di supporto al suo fare" (sempre non solo metaforicamente...nel mio caso!). Sempre presente come riferimento è il ruolo primigenio dell’artista sciamano tribale, esonerato dall’andare a caccia grazie ai suoi disegni forieri di buona sorte per l’intera tribù, che per essi (i disegni...) lo nutriva (essa tribù..).
In “Rumori visivi” usavo il centinaio di scatole gialle trovate fuori da un negozio della Mandarina Duck e le farcivo e sventravo di elementi pittorici in 3D. Più gli altri svuotano scatole, più io ne ho per rifocillare il mio lavoro...
Anche nella serie “Deriva” il lavoro si autoreggeva senza supporti atti ad essere tali, come in molte concrezioni lungo tutto il mio iter (es: TuWWWuoi del 2002, senza una scatola supporto, unicamente costruito di materiale pubblicitario). Ma c'era sempre un elemento aggregante a consolidamento formale della concrezione.



Ora c'è la perdita di forma e la sottomissione alla legge di gravità: se tutto è retto dalla pubblicità, se non esiste evento senza comunicazione, la forma e il senso costruttivo dei contenuti della comunicazione crollano sotto il peso stesso della pubblicità... oltre un certo quantitativo non se ne regge! (si cercano gli sponsor per reggere la pubblicazione di una rivista o nasce la rivista per dare un supporto alla diffusione pubblicitaria?)





E qui intervengono i chiodi. Un anno (’95 credo) feci una piccola performance fotografica: andavo a casa di amici, appendevo ad angolo un mio pezzo piantando un chiodo, fotografavo l'angolo tra le pareti (solitamente non considerato come luogo di esposizione) e poi mi portavo via il pezzo lasciando solo la traccia dell'evento rappresentata dal chiodo, che con la sua sola presenza apriva le due pareti verso una terza parete mentale, interiore a chi avesse assistito all'evento.
Ora in questa serie degli Scraps il chiodo acquisisce nuovamente significato, non dissimile ma contiguo a quello della performance. Il chiodo rappresenta un punto di scelta nella lettura dell'oggetto, in se stesso informe. Un intervento di memoria formale individuale di chi maneggia la "rete", lo stralcio di "info on web". A seconda della propria acquisizione culturale del concetto di estetica si cercherà di disporre il “corpo molle del conoscere” nello spazio e farne un uso "rassicurante" dandogli una parvenza formale stabile secondo il proprio gusto.

raffaella formenti 2008

CAPTCHA


"Con l'acronimo inglese CAPTCHA si denota nell'ambito dell'informatica un test fatto di una o più domande e risposte per determinare se l'utente sia un umano (e non un computer o, più precisamente, un bot). L'acronimo deriva dall'inglese "completely automated public Turing test to tell computers and humans apart" (Test di Turing pubblico e completamente automatico per distinguere computer e umani).


Un test captcha tipicamente utilizzato è quello in cui si richiede ad un utente di scrivere quali siano le lettere o numeri presenti in una sequenza di lettere o numeri che appaiono distorti o offuscati sullo schermo.


In pratica ci troviamo a chiedere a un robot di riconoscerci come umani...

sabato 3 gennaio 2009

cesellare

intagli di parole che trasformino un foglio ripiegato in estensione di pensiero