raffo
for “European Mirabel Company” in
Kleinsassen
Auszug aus dem Paradies.
La “Cacciata dal Paradiso” è la babele
terrestre, la Babele Mediatica.
E’ la fuoriuscita dalla cornice e
dalla tela, luoghi appartenuti a tutti coloro che si interrogano sul “vedere”, e
che davano loro identità sociale riconoscibile...
Noi avevamo Mirabel come Paradiso,
come luogo privilegiato d’incontro e di discussione.
La Pittura aveva la tela come
Paradiso, come luogo privilegiato d’incontro e discussione.
Ma da tempo il “luogo sacro” è
esploso e il concetto di Arte ha inglobato l’intero senso del vivere e del
comunicare. Gli artisti indagano il proprio frammento di universo e non ha più
senso cercare un linguaggio comune, ma solo l’autenticità di espressione,
l’urgenza del dire: spaesati si guarda al proprio e all’altrui sentire in cerca
di un’identità comune, per accorgersi che il vero valore è ora la pluralità e
la differenza poste a confronto.
Il mio Paradiso Perduto è la
“dannazione-libertà” di un viaggio continuo e senza risposte certe, tra le
dimenticanze di un vivere senza pause d’ascolto.
Lavoro sul linguaggio disperso,
preso a calci come una vecchia scatola vuota, rannicchiato agli angoli della
metropoli come un senzatetto invisibile. Strappo alla città le sue apparenze di
gaio colore, gli accattivanti imballaggi del consumo, messaggi, segnali,
pubblicità, storie di inutile accumulo.
E ad ogni nuova mostra prendo
spunto dal luogo fisico in cui mi trovo o dal dialogare con gli altri artisti,
per ricostruirne un frammento attraverso concrezioni, installazioni, torri
informatiche, cariche di tutti i linguaggi della Babele dell’Arte, e prive di
risposte univoche. Il mio lavoro
diviene il luogo stesso di “cacciata” da ogni paradiso protetto, un viaggio
solitario e allo stesso tempo comune a chi ama perdersi per ritrovarsi.